Il neo gruppo Ue dei Patrioti si spacca sul nome del generale Vannacci, considerato troppo vicino al Cremlino.
Il nuovo gruppo politico europeo dei Patrioti, formato da vari partiti di destra, è già in crisi. Il Rassemblement National di Marine Le Pen si è espresso contro la proposta di nominare il generale Roberto Vannacci della Lega come vicepresidente del gruppo. Jean-Philippe Tanguy, vicecoordinatore della campagna elettorale di Le Pen nel 2022, ha chiesto esplicitamente al partito di Matteo Salvini di scegliere un altro candidato per la vicepresidenza.
Il caso Vannacci e il dissenso interno
Anche Laurent Jacobelli, deputato del Rassemblement National, ha manifestato la sua opposizione. In un’intervista a La Stampa, Jacobelli ha dichiarato: “Non conosco personalmente Vannacci, ma da quello che ho letto ha fatto delle dichiarazioni che non corrispondono ai valori del Rassemblement National. Per essere chiari, penso che questo signore non sarà vicepresidente. Mi sembra impossibile“.
Jacobelli ha sottolineato che anche Jordan Bardella, altro esponente di spicco del partito, ha criticato le posizioni di Vannacci, considerato troppo vicino al Cremlino.
Implicazioni politiche e futuri scenari
La frattura all’interno del gruppo dei Patrioti potrebbe avere ripercussioni significative sul loro futuro politico. Le divergenze riguardano non solo la figura di Vannacci, ma anche le strategie e i valori che il gruppo intende promuovere a livello europeo.
Jacobelli ha inoltre riflettuto sull’esito delle recenti elezioni francesi, sottolineando come il Rassemblement National abbia aumentato il numero di deputati del 55%, diventando il primo partito di Francia. “Abbiamo fatto bene il nostro lavoro, ma ci sono margini di miglioramento. Alcuni candidati non rispondevano ai nostri valori e abbiamo avuto difficoltà nello spiegare alcuni punti del nostro programma“.
Il futuro del gruppo dei Patrioti appare incerto, con possibilità di ulteriori scontri interni e difficoltà nell’attuare una linea politica unitaria. Jacobelli ha concluso commentando i potenziali scenari di alleanze politiche, osservando che “dopo aver visto dei macroniani di destra lanciare appelli a favore del voto per gruppi di estrema sinistra, tutto è possibile, anche il matrimonio degli opposti”.